Tronchetto della Felicita’: Potatura e Propagazione

Tronchetto della felicita’ ingestibile?? Disfarsene?? No!!!

A tutti e’ capitato di ricevere in dono il classico Tronchetto della felicita’. Sono piante d?appartamento molto vigorose e robuste che richiedono un ridotto impegno nella cura e nella gestione ma che vengono apprezzate in quanto molto decorative con le loro lunghe foglie, erette o pendenti a seconda che si tratti di una Yucca o Dracena. Crescono talmente bene all’interno delle nostre case che in pochi anni raggiungono dimensioni notevoli e divengono ingestibili. E allora, cosa farne? Avete pensato persino di sbarazzarvene!! Niente di piu’ sbagliato ed io vi dimostro il perche’. Basta una semplice e corretta ‘potatura di ringiovanimento’ e la vostra pianta tornera’ bella come prima, ma sopratutto di una taglia piu’ contenuta e piu’ gestibile. Inoltre, il materiale asportato con la potatura, non dovrete gettarlo, ma potrete utilizzarlo come materiale propagativo per ottenere delle nuove piante. Infatti, i segmenti di tronco asportati con la potatura di ringiovanimento possono essere tranquillamente utilizzati come delle semplici talee da far radicare, cosi’ da ottenere delle nuove piante figlie. Procediamo con ordine. La struttura scheletrica di queste piante presenta un fusto centrale, alla sommita’ del quale, dipartono alcuni steli secondari, ciascuno terminante da una rosetta fogliare. Man mano che la rosetta fogliare cresce verso l’alto, le foglie cadono, dando origine ad uno fusto cilindrico dai caratteristici ed ornamentali anelli chiari. Se l’apice di uno stelo secondario viene danneggiato, dallo stelo spunta un nuovo getto sottostante. Dunque, se volete rinnovare una pianta che ha ‘filato’ troppo, cioe’ con la vegetazione nella sola parte superiore del fusto, o che ha raggiunto un’altezza pari al vostro soffitto oppure con rami troppo lunghi, vecchi e persino spogli, asportate totalmente la parte apicale degli steli con la potatura. Si interviene potando gli steli secondari (o rami) all’altezza del nodo vegetativo, dove sono presenti le gemme, realizzando il taglio esattamente al di sotto del nodo stesso. E’ importante non esagerare nell’intervento di potatura, ovvero di non ‘andare troppo nel vecchio’, cioe’ di non tagliare nel legno giu’ lignificato, perche’ la pianta potrebbe avere difficolta’ a ‘ricacciare’ nuovamente, cioe’ a generare nuovi germogli. E’ ottimale effettuare una potatura leggera. E’ bene tagliare a livello della zona piu’ giovane dello stelo, solitamente piu’ verde, facilmente riconoscibile per gli anelli chiari, e totalmente diversa da quella gia’ lignificata.

E Adesso? Cosa farne del materiale vegetativo ottenuto con la potatura? Gettarlo? No!!

I segmenti di tronco, preferibilmente con foglie, asportati con la potatura possono essere facilmente utilizzati per propagare il nostro tronchetto della felicita’ in tante nuove piante figlie. I segmenti ottenuti con la potatura, non sono altro che delle vere e proprie talee. Queste talee di ramo, provviste di foglie, se poste in condizioni ambientali favorevoli emettono nel giro di 1-2 mesi, un nuovo apparato radicale, generando una nuova pianta. Vi consiglio di piantare i vostri segmenti di ramo, preferibilmente con foglie, altrimenti la radicazione diventera’ molto piu’ lunga e difficile, all’interno di un vaso di plastica (3 litri) con un substrato a base di torba o fibra di cocco; posizionateli in luogo luminoso e caldo e irrigate il vaso e inumidite le foglie al bisogno senza eccedere, sopratutto in autunno. In alcune settimane otterrete tante nuove piante figlie, geneticamente uguali alla pianta madre di partenza. Il periodo ideale per fare realizzare tecnica propagativa e’ tra la primavera inoltrata e l’estate ma, con un po’ di attenzione e cura, puo’ essere svolta anche tra la fine dell’estate e l’autunno, cioe’ adesso. Quindi affrettatevi e buon lavoro?

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