Con il mese di gennaio si apre la lunga stagione della ‘potatura di produzione’ delle diverse piante arboree da frutto. In questa serie di articoli tratteremo, in particolare, della tecnica di ‘potatura di produzione’ della VITE coltivata nella forma di allevamento ad ‘Archetto semplice’.
In questo periodo dell’anno la Vite si presenta completamente priva di foglie, condizione ideale per valutare correttamente quali siano i tralci da conservare e quelli da asportare con la potatura. L’archetto semplice rappresenta la seconda forma di allevamento piu’ diffusa in Toscana, con oltre 12.000 ha, pari a circa il 20% di tutto il patrimonio viticolo regionale.
Si tratta di una variante del classico sistema di allevamento a ‘Guyot’, dove il capo a frutto viene rinnovato annualmente con la potatura di produzione. L’archetto semplice e’ in sintesi una forma a ‘controspalliera bassa’, dove tutta la vegetazione dell’anno (tralci uviferi) si sviluppa verticalmente sulla parete (o spalliera) dalle sole gemme del ‘capo a frutto’, conservato ed accorciato durante la potatura invernale, incurvato verso il suolo in direzione del filare in modo da disegnare un classico archetto.
Successivamente nel mese di marzo, con l’intensificarsi delle piogge e l’aumento dell’umidita’ ambientale, si passera’ alla fase di ‘legatura’ del capo frutto ai fili di sostegno della parete con l’ausilio dei cosiddetti ‘salci’. La legatura con i ‘salci’ e’ una tecnica viticola molto antica; dove giovani rami di salice (“salci”), opportunamente prelevati e trattati vengono utilizzati, per la loro elasticita’ e resistenza, come dei semplici lacci per bloccare la vegetazione uvifera.
Grazie all’aiuto dell’amico e Dottore Forestale Giacomo Tonini affronteremo la metodologia della potatura di questa forma di allevamento, in maniera semplice, rapida e corretta; cosi’ da apprendere tutti quei segreti che permetteranno a chiunque di divenire degli esperti potatori della vite.
Per facilitare la corretta comprensione dei video successivi, e in particolare la giusta sequenza dei diversi tagli dei rami uviferi da eseguire, e’ necessario fare una doverosa premessa. I video sono stati registrati esattamente un anno fa, nel gennaio 2015, di conseguenza per non incorrere in errori cronologici, ricordate quanto segue:
- Quando nei video sentirete ‘produzione 2015′, cio’ si riferisce alla produzione dell’anno. Cioe’ a tutta quella vegetazione, che prende origine dalle gemme del ‘capo a frutto’ conservato con la potatura del mese di gennaio (taglio del presente), che dara’ origine ai tralci uviferi produttivi, carichi di grappoli e maturi nel mese di settembre.
- Quando invece nei video sentirete ‘produzione 2016′, cio’ si riferisce alla produzione dell’anno successivo. Cioe’ all’operazione con la quale si realizza un nuovo corto ‘sperone’ (speronatura) dal quale si origineranno 2-3 tralci, da cui si ripartira’ l’anno successivo con il capo a frutto e lo sperone (taglio del futuro).
Dopo questa indispensabile premessa, adesso siete pronti ad iniziare la metodologia della Potatura di produzione della Vite. Vi do’ appuntamento al prossimo articolo in cui vi spiegherò’ e mostrerò’ tutti i segreti e le fasi di questa semplice ma fondamentale tecnica di potatura. A presto!
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