L’arrivo del freddo invernale e’ un momento molto delicato per la sopravvivenza delle piante dei nostri giardini, in quanto vanno incontro ad uno stress, dapprima tollerato, ma se il freddo diviene intenso e prolungato, si generano dei danni che possono divenire persino letali, per questo e’ necessario predisporre una serie di interventi preventivi di protezione dai danni da freddo sulle specie piu’ sensibili alle basse temperature.
La stagione invernale tuttavia, con le sue temperature rigide, non crea solitamente danni letali alle piante tipiche del clima continentale, escluso ovviamente in annate particolarmente rigide come accade nel 1985. Cio’ non accade invece per le piante particolarmente sensibili al freddo come quelle originarie del mediterraneo o esotiche, le quali possono andare incontro a gravi danni persino quando le temperature sono di poco superiori allo zero. Tali temperature sono sufficienti a provocare pesanti conseguenze in specie mediterranee come ad esempio la famiglia degli agrumi. Le piante resistono in maniera diversa all’azione del freddo a seconda della persistenza della vegetazione fogliare (le specie spoglianti sono le piu’ resistenti), dal vigore vegetativo (per la capacita’ di sostituire con una nuova vegetazione quella danneggiata) e dalla struttura scheletrica.
E’ bene premettere che esistono due tipi di danni da freddo:
1)- “danni da raffreddamento”: si verificano per brevi esposizioni alle basse temperature ma sempre superiori agli 0C
2)-“danni da gelo: si verificano per esposizioni prolungate a temperature inferiori agli 0C.
Fondamentale e’ anche l’intervallo di tempo con il quale si realizza l’abbassamento termico: piu’ breve e’ l’intervallo e maggiori sono i danni poiche’ la pianta non e’ in grado di acclimatarsi velocemente alla nuova rigida temperatura dell’ambiente.
Per ridurre possibili danni letali alle nostre piante e’ necessario sottoporle ad un periodo di “acclimatamento“, ovvero dobbiamo abituare le piante alle basse temperature sottoponendole a dosi via via piu’ intense di freddo, ma in modo graduale, cosi’ da acquisire lentamente una maggiore resistenza a quel tipo di stress. E’ per questo che un improvviso ritorno di freddo come una gelata primaverile tardiva, puo’ causare piu’ danni letali alle piante di un freddo intenso invernale.
I “danni da freddo dipendono”:
– dalla durata del periodo di basse temperature,
– dal tipo di pianta,
– dallo stato vegetativo (piante in riposo vegetativo saranno piu’ resistenti mentre piante in attivita’ vegetativa saranno piu’ sensibili),
– dalla temperatura minima raggiunta (temperatura minima letale).
A questo punto, dopo aver individuato il nemico dal quale dobbiamo difendere le nostre piante, dobbiamo individuare il grado di resistenza di quest’ultime nei confronti delle basse temperature. E’ buona norma predisporre un elenco, un inventario, molto dettagliato, delle specie presenti nel nostro giardino, raggruppandole in categorie differenti a seconda del loro grado di
– Resistenza (r) o – Sensibilita’ (s) al freddo.
Ad ogni categoria dovra’ corrispondere il mezzo di protezione piu’ appropriato ed idoneo cosi’ da assicurarne la massima difesa. Otterremo cosi’ diversi gruppi di specie, quali:
a) conifere (r), rose (r), arbusti o alberi spoglianti (r), piante da frutto spoglianti (r),
b) arbusti o alberi sempreverdi (s), olivo(s) ed agrumi (s).
Non tutte dovranno essere tutelate e protette da specifici interventi di protezione nello stesso modo. Le specie spoglianti si proteggono da sole in quanto, non essendo in attivita’ vegetativa nel periodo invernale, non necessitano solamente di alcuna protezione; le specie sempreverdi, invece, hanno bisogno di una maggiore attenzione in quanto non entrano mai in una totale stasi vegetativa neppure in inverno.
I concetti precedentemente enunciati sono validi quando ci riferiamo a specie piantate in terra. Per le specie allevate in contenitore, tuttavia, le diversificazioni sopraelencate si annullano. L’apparato radicale di specie allevate direttamente nel suolo sono molto piu’ resistenti alle escursioni termiche perche’ il terreno circostante ha un effetto isolante, invece, le specie allevate in contenitore, perdono questo vantaggio dato il volume esiguo di substrato in cui devono sviluppare le loro radici. Il substrato nei vasi piu’ piccoli infatti, puo’ congelare interamente se e’ lasciato all’aperto d’inverno e non protetto adeguatamente facendo morire prima le radici, poi successivamente la pianta intera. Ne consegue che per tutte le specie allevate in contenitore, qualunque sia la loro grado di resistenza naturale alle basse temperature, l’apparato radicale rappresenta il punto maggiore di criticita’ ed assolutamente da proteggere.attraverso l’uso di semplici ma efficaci mezzi di protezione, trai quali:
- agrotessili tipo di tessuto non tessuto,
- materiali plastici di soccorso come i teli di nylon e i teli di nylon a bolle,
– integrando i primi due con l’ impiego di materiali organici isolanti come paglia o foglie secche.
Nel caso in cui, questi interventi protettivi non fossero sufficienti a contrastare il rigido abbassamento termico occorrera’ trasferire temporaneamente le nostre piante in contenitore all’interno di ambienti chiusi e protetti (serre di ricovero).
Bene, adesso avete appreso i fondamentali della protezione delle piante dai danni da freddo. Vi do’ appuntamento al prossimo articolo in cui vi mostrero’ tutte le tecniche per proteggere efficacemente le vostre piante. A presto!
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