Il nostro ciclo di articoli dedicati alla tecnica propagativa della semina prosegue con la parte dedicata alla metodologia pratica, in mondo particolare quella viene eseguita per la semina di specie ornamentali nelle aziende vivaistiche specializzate, la cui esecuzione in modo efficace e corretta risulta fondamentale sia per amplificare i risultati di germinazione, anche per le specie di difficile propagazione, e sia per limitare le possibili cause di rallentamento dello sviluppo del semenzale nelle fasi di post trapianto (messa a dimora o invasatura).
Epoca di semina:
Il periodo ottimale per la semina delle specie ornamentali e’ quello che va dalla fine dell’inverno alla primavera inoltrata, quando le temperature ambientali esterne raggiungono almeno i 15C (non prima di Aprile). Il calendario lunario, con le sue fasi di luna crescente e calante, non e’ preso in considerazione per individuare l’epoca migliore per la propagazione di specie d?interesse ornamentale.
Contenitori per la semina:
Scegliere dei contenitori per la semina idonei. Esistono di vario formato e tipologia: contenitori plastici alveolari (piu’ semplici e meno costosi), cassette seminiere, vasetti di plastica e vasetti di torba compressa. Eccezion fatta per le cassette seminiere, che richiedono un’ulteriore fase ‘ripicchettamento’ prima del trapianto finale, i semenzali (o plantule) rimangono in questi tipo di contenitori sino al momento del trapianto definitivo, in pieno campo (ortive) o in singoli vasetti (ornamentali) nei quali iniziano la crescita.
Terreno di semina:
E’ necessario dotarsi di un substrato specifico per la moltiplicazione delle piante ed in particolare per la semina. Esistono varie tipologie e formati presenti in commercio, prodotti da aziende specializzate, ed acquistabili nelle piu’ comuni agrarie o gardens. Tuttavia, io consiglio di utilizzare un substrato speciale, possibilmente autoproducendoselo artigianalmente, molto performante. Il terriccio ideale per la semina prevede la miscelazione di questi materiali: 65% di Torba bionda, 25% di Perlite e il 10% di Sabbia fine di fiume oppure Zeolite. La scelta del substrato piu’ idoneo e’ in funzione sia del costo del prodotto e sia al tipo di specie che vogliamo propagare (difficolta’ di propagazione).
Fase di riempimento e livellamento degli alveoli:
Distribuire in maniera accurata e uniforme il substrato di semina all’interno degli alveoli o del contenitore e poi livellare il tutto con una spatola da muratori.
Creazione del ‘Letto di semina’:
Comprimere leggermente il substrato di semina, aiutandosi con un attrezzo dalla forma ogivale, in modo tale da creare un perfetto ‘letto di semina’. Cio’ permette la creazione di un volume sufficiente, al di sopra del terriccio, che consente la disposizione ottimale dei semi e la loro successiva copertura.
Fase di semina:
Esempio di semina di pianta ornamentale: Calycanthus floridus. Deporre all’interno di ogni singolo alveolo 2-3 semi al massimo, in modo da facilitarne l’effettiva germinazione. E’ consigliabile collocare piu’ di un seme per contenitore/alveolo in modo tale che si abbia la certezza della germinazione della specie; se tutti germineranno, si scegliere’ il semenzale piu’ vigoroso.
Reperimento dei semi:
E’ indispensabile acquisire seme di ottima qualita’. In linea generale, e’ possibile distinguere le seguenti fonti di acquisizione: da ditte specializzate nella produzione di seme (aziende sementiere), procedere alla raccolta dei semi dalle proprie piante migliori per conservarli per le produzioni successive (piante porta-seme) o persino raccogliendo i semi da diverse fonti non troppo controllate come viali, giardini privati o parchi pubblici.
Regola della profondità di semina:
Per ogni seme esiste una profondità’ di semina ottimale in base alle sue dimensioni. In generale, se il seme e’ di piccole dimensioni (es. Cortaderia Selloana) dovrà essere seminato più’ in superficie e minore dovrà’ essere lo strato di terriccio che lo ricopre mentre se il seme e’ di grande dimensione (es. Leguminose, Calycanthus) dovrà essere seminato più in profondità e maggiore dovrà’essere lo strato di terriccio che lo ricopre.
Diluire i semi di piccole dimensioni (opzionale):
La semina di specie ornamentali dotate di semi minuscoli (es. Cortaderia Selloana) presentano una naturale difficolta’ nella loro distribuzione durante la fase di semina. E’ una buona regola diluirli con un materiale inerte per poterli seminare in maniera piu’ agevole e veloce. Di conseguenza, per ottenere una piu’ regolare distribuzione dei semi minuti, e’ indispensabile mescolarli accuratamente con sabbia fine asciutta o sabbia grossa in precedenza vagliata con un setaccio. L’accorgimento e’ necessario specie quando abbiamo a disposizione soltanto esigue quantita’ di semi impalpabili e quindi praticamente non seminabili manualmente.
Fase di copertura dei semi:
Ricoprire tutti semi con un substrato di copertura molto fine, tipo la fibra di cocco, sino a riempire completamente il volume libero di ogni singolo alveolo/contenitore e livellare il tutto con una spatola e dopo con le mani. E’ possibile utilizzare come ottimo substrato di copertura pure la torba.
Fibra di cocco:
E’ un materiale proveniente dalla lavorazione della parte esterna della noce di cocco. Si presenta in forma di fibre essiccate. Essendo molto leggero (70-80 g/l) e poroso, e’ capace di mantenere elevati livelli di umidita’ e di aria sino in profondita’ (parametri idrologici ideali per un?ottima germinazione). Di conseguenza, il seme dispone di una corretta quantita’ di acqua e non subisce fenomeni di asfissia.
Luogo di semina:
A seconda dell’epoca di semina, occorre deporre i contenitori in un ambiente protetto come una serra o una veranda riparata (semina a fine inverno) oppure direttamente all’esterno, per collocando i contenitori in un luogo ben soleggiato e riparato (semina in piena primavera).
Tessuto non tessuto:
Proteggere i contenitori, deponendo sulla loro superficie, uno strato di materiale plastico tipo il tessuto non tessuto (T.N.T), sino alla completa germinazione della maggior parte dei semi. Il tessuto non tessuto funziona essenzialmente come un mezzo di semiforzatura. Infatti, aiuta sia la germinazione dei semi, poiche’ aumenta la temperatura interna di alcuni gradi accelerandone il processo, e al tempo stesso li salvaguarda da possibili attacchi da parte di predatori animali, quali topi o uccelli.
Irrigazione:
Irrigare abbondantemente e uniformemente i contenitori alveolari precedentemente seminati E’ buona norma eseguire la tecnica dell’irrigazione ad incrocio: irrigare accuratamente prima in orizzontale e poi nuovamente in verticale, soffermandovi con cura ed attenzione in particolare sui bordi dei contenitori alveolari. In pratica, si consiglia di irrigare incrociando le direzioni, in modo tale da ricoprire l’area in maniera uniforme.
Il sistema migliore e’ quello di annaffiare con un getto finemente frazionato ma se non fosse possibile, sara’ sufficiente utilizzare il classico annaffiatoio, dotato di nappa rompi getto. E’ buona regola eseguire l’irrigazione nel modo più dolce possibile, al fine di evitare un compattamento eccessivo del terriccio di copertura.
Quanto e quando irrigare:
Il Turno d’irrigazione (intervallo tra un irrigazione e la successiva) massimo e’ ogni 3 giorni ma e’ necessario intervenire ogni qualvolta siano presenti chiazze di asciutto sui contenitori. Dato che per la tecnica della semina si utilizzano contenitori dal piccolo volume, e’ evidente che il contenuto di umidità del substrato diminuisce molto velocemente, sopratutto se non vengono collocati all‘ombra nelle ore piu’ calde.
Un buon riferimento per capire quando irrigare e’ verificare che il substrato sia asciutto sulla parte superiore (substrato di copertura), questo sta a significare che e’ giunto il momento di annaffiare nuovamente. E’ bene ricordare, che un livello di umidità costante del substrato rende più rapida la germinazione.
Trapianto:
L’epoca ideale per il trapianto si ha solitamente quando la plantula (o semenzale) ha raggiunto uno sviluppo tale che il proprio apparato radicale abbia completamente invaso il volume occupato dal substrato. Si dice che la pianta ha ‘girato il vaso’. Tale periodo si riconosce facilmente, perché’ svasando la plantula dal suo contenitore di semina, l?intero semenzale viene via integralmente compreso la zolla, senza causarne alcun danno o rottura.
Dopo aver ampiamente trattato la metodologia della semina per le specie ornamentali non ci resta, quindi, che passare a descrivere come si procede per realizzare una corretta semina di specie ortive. L’interesse per l’orticoltura e’ in rapida crescita ma non tutti hanno le conoscenze adeguate per comprenderne appieno le potenzialità.
Vi do’ appuntamento, quindi, al prossimo articolo in cui vi svelerò tutti i segreti di questa tecnica fondamentale che vi permetterà di auto-produrvi le vostre piante ortive, direttamente a casa vostra.
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